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24 Maggio: La Cavalcata

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 “...Il cavallo che si sente trattato come un uomo, è spesso abbastanza             intelligente da comportarsi subito da bestia. Forse appunto per togliere il cavaliere dall’equivoco.” Alvisi A.

I meravigliosi costumi tipici sardi, le corse dei cavalli e i balli  tradizionali, sono un appuntamento  irrinunciabile del maggio sassarese dal 1899, anno in cui si svolse la prima sfilata organizzata in onore della visita in città del re Umberto I e della regina Margherita. Per un giorno, la città non è più dei cittadini sassaresi, ma degli abitanti dei paesi  della regione che ne prendono gioiosamente possesso. Sfilano a piedi, a cavallo o sulle  traccas (i caratteristici carri addobbati con fiori e oggetti della quotidianità), in gruppi provenienti da ogni parte della Sardegna, sfoggiando i meravigliosi costumi tradizionali arricchiti da ricami preziosi e gioielli d’oro e argento lavorati a filigrana. Non solo dei propri costumi i sardi sono orgogliosi, ma soprattutto dei loro cavalli ,  della antica tradizione equestre che ne fa degli apprezzati e audaci  fantini anche al di fuori dell’isola. Questa tradizione culmina nel pomeriggio all’ippodromo cittadino dove cavalli e cavalieri si esibiscono in acrobazie e ardite pariglie.

In centro città invece, nella Piazza d’Italia, la giornata si chiude con i canti e i balli tradizionali sardi che si svolgono sia sul palco che nella piazza fino a tarda notte,  sulle note di launeddas e fisarmoniche.  Per l’evento il centro storico della città si riempie di bancarelle, le quali rappresentano un’ottima occasione per dedicarsi allo shopping ma non solo, perché non mancano mai quelle gastronomiche dove si possono gustare le specialità tipiche: anguilla e prelibatezze di carne varie ben arrostite.